Tecnologia

Il tetto che arreda

 

Un colloquio informativo intrattenuto con il Cliente e/o con il Progettista serve a Vibrobloc per comprendere quale sia il prodotto più indicato per il fabbricato da “proteggere” ed a quali caratteristiche estetiche attenersi.

 

L’ossatura del tetto è progettata seguendo la conformazione delle falde, nel rispetto del progetto architettonico e tenendo conto delle norme vigenti (sia sotto l’aspetto strutturale che termico/acustico). Con un occhio di riguardo all’estetica ed ai costi si realizzerà un opera solida, bella da vedere e confortevole da vivere.

 

La struttura portante: con quale tipo di legno – La tipologia del fabbricato, il contesto in cui si trova ed il gusto di chi lo abiterà, influiscono in gran parte nella scelta della tipologia della travatura da impiegare nella costruzione di una nuova copertura; particolari esigenze tecniche e valutazioni di convenienza economica aiutano infine nel determinare il tipo di struttura lignea. La copertura potrà essere in LAMELLARE DI ABETE, di MASSICCIO DI ABETE o MASSICCIO DI ROVERE.

 

La progettazione: I preventivi prevedono sempre l’analisi ed il calcolo strutturale eseguito da ingegneri interni. Tale formula ci consente di applicare la nostra esperienza nel settore ottimizzando al massimo le quantità di legname da utilizzare (contenendo i costi) e di applicare al meglio la tecnologia ora disponibile per il taglio e l’assemblaggio delle travature.

 

Gli assemblaggi della struttura: legno-legno – Vibrobloc, in genere, propone strutture totalmente complanari mediante incastri a coda di rondine e tenone (e se necessario con l’ausilio di ferramente e viterie realizzate su misura e totalmente a scomparsa) limitando al minimo l’ingombro verso l’interno dell’ambiente abitato ed evitando sovrapposizioni che tendono ad accumulare polvere. Questi assemblaggi, di elevata precisione, non lasciano margini d’errore ed obbligano una posa in opera precisa e realizzata da carpentieri professionisti in grado di rispettare al millimetro lo schema costruttivo realizzato dall’ufficio tecnico aziendale. Vibrobloc rilascierà i certificati e gli attestati richiesti dalla normativa (“Attestato di denuncia attività di centro di trasformazione” rilasciato dal Consiglio Superiore dei lavori Pubblici – Servizio Tecnico Centrale). Ogni singolo elemento riporterà la marcatura.

 

Gli assemblaggi della struttura: legno – cemento armato – Realizzare un fabbricato con una copertura in legno implica la necessità di trovare soluzioni ottimali per assemblaggio legno – cemento armato garantendo la solidità richiesta dal calcolo strutturale e la discrezione che l’estetica richiede. Le ferramente vengono realizzate su misura dall’officina interna Vibrobloc che rilascia i certificati e gli attestati richiesti dalla normativa (“Attestato di denuncia attività di centro di trasformazione” rilasciato dal Consiglio Superiore dei lavori Pubblici – Servizio Tecnico Centrale).

 

I componenti del tetto

 

Il legno lamellare: é il più usato in assoluto per la costruzione di elementi strutturali. Generalmente è di categoria GL24H qualità “a vista”. All’occorrenza può essere di categorie superiori (GL32, 36, ecc..). Una selezione ulteriore della qualità della categoria “a vista” determina evidenti miglioramenti nei risultati estetici finali. La possibilità di creare sezioni su misura, l’eccellente resistenza strutturale e la possibilità di eseguire lavorazioni molto complesse rendono il lamellare adatto a tutti gli scopi.

 

Il legno massiccio: è richiesto dagli estimatori o obbligato da necessità di carattere architettonico. In genere la scelta è limitata all’essenza Rovere o Abete. La minore resistenza strutturale, la naturale tendenza alla fessurazione e distorsione (entrambe poco apprezzate) ne hanno fatto diminuire negli anni la richiesta. La limitata possibilità di lavorazione (incastri, fresature, ecc..) implica un utilizzo del legno massiccio solo per coperture di semplice conformazione (4 falde, 2 falde) con assemblaggio delle travature in sovrapposizione semplice.

 

Perlina: il tavolato è sempre maschiato ed ha spessori di cm. 2/2,5/3,5. La qualità impiegata è AB ovvero con pochissimi nodi e di piccolo diametro. Salvo diverse richieste le tavole presentano lo smusso a vista.

 

Guaine traspiranti: una prima guaina, a bassa traspirazione, viene posizionata subito a contatto con il primo tavolato ed ha lo scopo di regolare il flusso di traspirazione di vapore verso lo strato isolante. Un’ulteriore guaina, questa ad alta traspirazione, protegge con la sua impermeabilità l’isolante ma garantisce una rapida traspirazione.

 

Impregnanti: abitualmente vengono impiegati impregnanti con componenti totalmente naturali, tra i quali olii vegetali ed essenziali, cera d’api, terre colorate, resine vegetali, sali di boro.

 

Isolanti naturali – Fibra di legno: questo tipo di materiale, da noi utilizzato fin dagli anni ’90, è diventato, in questi recenti anni, uno degli isolanti più impiegati sia per l’isolamento a tetto che a cappotto. La materia prima deriva dalla frantumazione del legno di conifera e dalla successiva sfibratura dello stesso, fino a formare una lana di legno che viene poi ricomposta mediante pressatura a formare pannelli con densità che vanno da 40 a 230 kg./mc.

Il pannello in fibra di legno è permeabile al vapore acqueo, ha ottime proprietà termo-isolanti in inverno e, grazie all’elevato peso specifico (oltre 140 kg./mc per l’impiego in copertura), ha un’elevata capacità di accumulo del calore, garantendo, in estate, un elevato comfort ambientale sia di giorno che di notte.

 

Il manto di copertura

 

Impermeabilizzazione sottotegola: in alternativa al tetto ventilato composto da listello e controlistello (detto anche alla trentina) o alla classica guaina bitumata (sempre sconsigliata), viene installata un’ondulina specificatamente studiata per impermeabilizzare il tetto in caso di rottura tegole e dare supporto e fissaggio a queste ultime evitando l’impiego di schiume poliuretaniche.

 

Tegola su listello: il listello (in legno o PVC) viene fissato in gobba all’ondulina per evitare infiltrazioni. Garantisce una adeguata ventilazione alla tegola mantenendola saldamente in posizione anche in caso di vento, neve e vibrazioni. Il sistema così composto incrementa notevolmente il flusso ventilante della copertura.

 

Impermeabilizzazione sottocoppo: nel caso in cui, per esigenze di carattere estetico / architettonico, sia necessario realizzare il manto di copertura in coppi in doppio strato (vecchi o nuovi) è tecnicamente corretto e funzionale realizzare il manto impermeabile sottocoppo con l’apposita ondulina appositamente sagomata per mantenere allineati i coppi di fondo e garantire un’elevata aderenza al piano di posa, garantendo 3 punti di contatto contro il singolo dato da una guaina bitumata. Per garantire la stabilità e la posizione dei coppi superiori vengono impiegati gli appositi ganci in alluminio che “legano” uno con gli altri i singoli coppi.

 

Manto di copertura in lamiera: per i tetti ove è scelto o richiesto il manto di copertura in lamiera, grazie alla sua elevata impermeabilità e affidabilità, non è richiesta una guaina impermeabile sottomanto. La lamiera potrà essere di tipo grecato pre-fabbricata oppure assemblata in opera grazie alla doppia aggraffatura dei nastri di lamiera al rotolo.